BUON NATALE 2024
In tempi difficili questo giorno diviene motivo di profonda riflessione interiore
Antonio Sisana
Il termine Fitoterapia deriva dal greco phyton (pianta) e Therapeia (cura) che significa “Terapia con le Erbe, i vegetali” ed è la più antica forma di terapia utilizzata dall’uomo, o meglio, forma di cura. Nei millenni l’uomo primitivo imparò ad utilizzare i vegetali per sanarsi, osservando principalmente quanto istintivamente compivano gli animali. Lo studio invece dei “semplici” come spesso venivano chiamati i vegetali, prende avvio dai primordi, sia in Asia che in Occidente. Si pensi al grande erbario “Pen Tsao” cinese che descrive 370 piante medicamentose risalente al 3000 a.C., al “Papiro medicale di Ebers” ove si riportano 700 piante del 1500 a.C. per poi risalire nei tempi tra gli Ebrei, Fenici, Indiani che nel 1300 a.C. registrarono 800 droghe, i Greci con Ippocrate, Teofrasto e Discoride, i Romani con Galeno, Plinio il Vecchio. Nel periodo medievale furono soprattutto i monaci a portare avanti questa pratica nei loro giardini dei chiostri dei monasteri, in una fase ove spesso chi “trafficava” con le erbe rischiava il rogo.
Si deve poi ringraziare la scoperta della stampa che permise a queste conoscenze di lasciare i luoghi nascosti e raggiungere molte persone. Il più antico erbario Europeo in lingua moderna giunto a noi, “The leech book of Bald”, risale alla prima metà del X secolo e contiene rimedi inviati dal Patriarca di Gerusalemme al re inglese Alfredo. Sempre all’inizio del X secolo si deve un grande impulso dalla Scuola Salernitana che insegnava i principi di Ippocrate sulla dieta equilibrata, l’esercizio fisico e la pratica erboristica. Nel 1500 grande importanza ebbe il medico Paracelso che rivoluzionò i tradizionali schemi curativi dando nuova linfa alle pratiche spagiriche ed alchimiche. Paracelso fu innovatore anche nella “teoria delle segnature” delle erbe ossia del valutarne la forma e le modalità di crescita e sviluppo per determinare le sue applicazioni secondo un sistema archetipale. Seguirono poi varie vicende e lotte tra medici, erboristi e farmacisti e cominciarono a comparire in Europa rimedi provenienti da altri continenti. Si diffusero poi nei tempi gli studi più scientifici delle erbe e cominciò a diffondersi l’uso di farmaci allopatici di derivazione vegetale, ossia utilizzando, isolati, principi attivi della pianta. Quindi non più il concetto di Fitocomplesso, ossia utilizzo in toto della pianta o erba o di una parte di essa, ma estrazione di un principio per la sua azione specifica. Pensiamo l’uso della “salicina” della corteccia del salice o all’estrazione dei glicosidi digossina e digitossina della Digitale. Con lo sviluppo della Sintesi chimica, poi, si venne via via perdendo questa tendenza di estrarre il principio attivo dal vegetale e quindi Fitoterapia e Farmacia si divisero per sempre aumentando un contrasto che ancora oggi è acceso. Ai giorni d’oggi vi è uno sviluppo della Fitoterapia sia in forma empirica e tradizionale, ossia la riscoperta di testi, ricette ed usi tradizionali spesso portati avanti da erboristi, naturopati, persone comuni che in forma scientifica con approfondimenti e studi in ambito chimico e universitario portato avanti anche da medici e farmacisti. Molti prodotti sono ora in commercio, alcuni legati a case farmaceutiche che danno molta importanza al contenuto in principio attivo, ossia alla “titolazione” della pianta, altri preparati rientrano nel complesso ambito dei rimedi ritenuti “integratori alimentari”. C’è da dire, in difesa di questi ultimi, che ciò permette ancora la possibilità di preparare in modo antico e tradizionale certi rimedi che la chimica moderna non permetterebbe più. Preparati questi che hanno agito per millenni mostrando una loro efficacia. Diversi sono i sistemi di lavorazione e preparazione ed ancora diversi sono i tipi di preparati. Ricordiamo tra questi le Erba Fresca, Erba Essicata, Estratti Idroalcolici, Gemmoderivati, Rimedi Floreali, Oleoliti, Oli, Creme e Pomate, Oli Essenziali, Idrolati ed Acque aromatiche, Bagni, Succhi. Ogni preparato ha delle sue caratteristiche e presenta anche peculiarità specifiche su determinate problematiche anche all’interno della stessa pianta.
Per quel che riguarda posologia, indicazioni, controindicazioni dipende da singolo prodotto e soprattutto esula da questo scritto in quanto ogni indicazione è tratto dalla letteratura, mentre per quel che riguarda l’approccio terapeutico si consiglia di rivolgersi direttamente ad un medico o ad un esperto in materia. Medicina Naturale non è sinonimo di nessun effetto collaterale, necessita anch’essa un buon livello di conoscenza.
Bibliografia:
In tempi difficili questo giorno diviene motivo di profonda riflessione interiore
Conferenza al Negozio Leggero a Bormio venerdi 2 Agosto 2024
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