È un’opera fortemente legata all’esperienza sportiva dell’autore, specificatamente il ciclismo, e vuole rispondere a suo modo al dilagare delle pratiche illecite nello sport.
È il secondo romanzo edito da Antonio, con Gianni Iuculano Editore oggi confluito nella Interacta s.a. È un’opera fortemente legata all’esperienza sportiva dell’autore, specificatamente il ciclismo, e vuole rispondere a suo modo al dilagare delle pratiche illecite nello sport. In realtà altro non è che un romanzo ambientato nel mondo del ciclismo dilettantistico che vede come protagonista un atleta di fronte alla difficoltà di mantenersi legato ai suoi ideali sportivi e non solo, anche nell’ambito della vita amorosa. È la rielaborazione del primissimo romanzo scritto da Antonio nel 1994 col titolo di "L’evolversi dei sogni".
Uscito nel 2006 ha conosciuto un discreto successo soprattutto tra gli sportivi, ma ha subito per questo il limite di non saper diffondersi in altri contesti proprio perché ritenuto opera strettamente legata agli amanti del ciclismo. Come tutte le opere edite da Gianni Iuculano vive la vicenda di un editore che ha abbandonato a se stesso l’autore, senza nemmeno riconoscergli i diritti d’autore e senza nessuna promozione o appoggio.
Scheda del libro
La Romagna fa da palcoscenico alla gara più importante per Antonio, un ciclista a due passi dal professionismo, impegnato a concretizzare in risultati le sue capacità atletiche. Un prologo veloce, strade di pianura percorse ad alta velocità, improvvise cadute, ma soprattutto impervie salite offrono al protagonista la possibilità di imporsi su avversari molto agguerriti. Non è però solo la strada che occupa Antonio, sono soprattutto i moti del cuore e la prorompente forza dell’ideale che lo spingono verso nuove scelte di vita. Emergono l’amore, la passione per lo sport, il torbido crescere del doping, la solitudine: tematiche che si accostano alle vicende sportive. A vincere sarà, nel cuore, la voce pura e prorompente dell’ideale, quello vero, quello che vincola la quotidianità d’ogni persona aperta alla vita. La presenza paterna di Paolo, l’allenatore, di Alberto, Flavio, Luca e Moreno, compagni ed amici d’avventura, di Fausto, il massaggiatore, ma soprattutto di Daniela, un’amica sincera, accompagnano Antonio in questo grande sfida. È il confronto prima di tutto con se stesso, con i ricordi del padre e con l’agonia di un grande amore, poi con gli avversari, tappe obbligate per riprendere in mano la sua vita. All’alba di un nuovo giorno, lasciato il passato alle spalle, ciò che sorge è la forza trainante dell’ideale.
Come è nato
Il romanzo è il risultato di una lunga e sofferta rielaborazione di un manoscritto iniziato nel 1995. Antonio, partecipando ad una gara ciclistica per dilettanti, appunto il Giro della Romagna o meglio il Giro delle Pesche Nettarine, in qualità di massaggiatore di una squadra, ha cominciato a scrivere ispirandosi alla competizione e soprattutto trasferendovi la sua esperienza passata nell’ambiente sportivo. Attraverso lo scrivere ha rielaborato l’esperienza forse più formativa della sua giovinezza, il ciclismo agonistico, la formazione degli ideali, lo sviluppo perverso dello sport, l’esigenza di dover prendere una decisione importante. Grazie alla scrittura Antonio ha potuto integrare il passato con il presente e riprendere in mano la sua vita. Dopo varie rielaborazioni ha poi concluso questo romanzo nella forma che è stata stampata nel corso del 2006 arricchendola dell’evoluzione di dieci anni di vita.
"Il primo titolo di questo romanzo era “L’evolversi dei sogni”, ed appunto rappresentava il mio travaglio giovanile nel passaggio dal sogno della vita, quello sportivo, ad un nuovo sogno, la vita stessa. Lo sport è stata la mia via artistica, la risorsa più importante che ha saputo sorreggermi in vari momenti della mia adolescenza e prima maturità. Mi ha permesso di approfondire il rapporto con mio padre, conoscere il primo battere dell’amore, crescere negli ideali e mi ha pure obbligato a mettere tutto in discussione quando mi sono trovato davanti ad un grande bivio: essere o avere. Il romanzo parla di questo, ed è stato il modo per prendere consapevolezza di ciò che ho scelto. In queste pagine vi è il cuore e la rabbia, la forza e la debolezza, lo sbocciare di ciò che sono. È l'ultimo esprimermi nello sport e per lo sport, dato che poi nella vita ora altre cose ed altre esperienze mi riempiono le giornate".
Progetto “La Forza dell’Ideale”
"Se qualcosa mi sento di poter fare per lo sport è trasmettere quanto batte nel mio cuore quando l'aria mi sfiora mentre pedalo sulla mia bici da corsa".
Antonio ha sempre difeso lo sport come via per la conoscenza di se stessi, mezzo per crescere e sviluppare gli ideali importanti nella vita. Ha appoggiato varie iniziative, come ad esempio il circuito di gare amatoriali intitolato a suo padre, vari articoli su Bormio Sport o altre riviste locali per sensibilizzare un rapporto critico verso lo sport. Ora, dopo una parentesi riflessiva, intende portare avanti quest’azione attraverso il romanzo ed il rapporto con i giovani e le società sportive o associazioni che vogliano appoggiarlo. Lo scopo è quello di porre l’attenzione non sulla negatività dell’agonismo, come il doping, l’esasperazione, la competitività, sempre presenti e difficili da sconfiggere, ma sulla parte importante e positiva dello sport, che è la formazione e la crescita degli ideali. Un ideale è ciò che ci conduce nella vita, a cui conformiamo ogni scelta quotidiana. È l’anelito della nostra coscienza. Lo sport può far nascere grandi ideali. Su questa convinzione poggia il romanzo ed il progetto che Antonio vuole condividere con i giovani, le scuole, le società sportive e gli enti preposti e vogliosi di farlo. È consapevole, anche, che tale aspetto, pur tanto di moda e capace di riempire pagine e pagine di giornali e libri, difficilmente e con moltissime incongruenze viene affrontato con la voglia di risolverlo.